Che cos’è l’apicoltura

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L’apicoltura è in grado di trasmettere benessere già dal momento in cui viene praticata, grazie alla sensazione di pace e tranquillità che ne deriva. Infatti l’impegno quotidiano e la soddisfazione del prendersi cura delle api, insieme ai benefici che ci donano i loro prodotti, sono tutti fattori che collaborano al benessere psicofisico dell’uomo.

Nella sua totalità, l’apicoltura è un’attività affascinante in grado di far riflettere sulla propria vita e, al contempo, di suscitare la voglia di migliorare se stessi nel momento in cui si osserva la preziosa laboriosità e dedizione, che le api manifestano durante la loro intera vita.

Significato di apicoltura

Per apicoltura si intende l’allevamento delle api da parte di un operatore specializzato, allo scopo di salvaguardarne la specie, in quanto protetta, e poterne utilizzare i prodotti.

La presenza di vegetazione produttrice di polline e nettare è documentata da più di 100 milioni di anni e l’esistenza delle prime api impollinatrici sul nostro pianeta risale a più di 5 milioni di anni fa.

L’apicoltura nacque dall’esigenza di salvaguardare la vita delle api, indubbiamente per poter usufruire dei loro preziosi prodotti e soprattutto perché ci si rese conto che la vita degli insetti pronubi è fondamentale per la tutela di ogni essere vivente.

Chi furono i primi a iniziare con l’apicoltura?

Non sappiamo di preciso quando l’uomo iniziò a praticare questa attività, tuttavia, ad oggi gli studiosi hanno raccolto diverse testimonianze.

La più antica testimonianza giunge a noi dalle terre del Nilo (III e il II secolo a.C.), da cui arrivano i primi documenti apistici, a cui si può attribuire prova della prima forma di apicoltura organizzata. In Egitto il miele era considerato cibo di lusso, offerta per le divinità, bottino di guerra, moneta preziosa per pagare i tributi, cibo di scorta per i viaggi terrestri e post mortem.

Tuttavia la più bella pittura apistica scoperta fino ad oggi è risalente al Paleolitico, a testimoniare che l’apicoltura ha origini ancora più antiche. Si tratta di un graffito situato nella Cueva de la Araña – grotta del ragno – a Bicorp (provincia di Valencia) e raffigura un uomo appeso a tre liane, mentre è impegnato a raccogliere i favi di miele dalla cavità di un albero.

Col passare dei secoli il miele venne conosciuto e apprezzato in vari settori. Nelle famiglie nobili del Medioevo, oltre ad essere una preziosa valuta di scambio, fu utilizzato come dolcificante anche nel latte dei bambini e servito nel suo favo durante i banchetti. Presto si scoprirono le sue proprietà come lievitante o conservante e  divenne il principale ingrediente nella produzione di idromele, confetture e sciroppi.

L’impiego del miele variò per l’artigianato, settore in cui venne utilizzato per donare un colore brillante a tessuti e pietre preziose, sfruttandone anche la cera d’api per le colate di metallo e la creazione di statue di cera.

Oggi il ruolo dell’apicoltore rende il miele uno dei beni più preziosi, simbolo di un ecosistema che funziona e nel quale l’uomo può rifugiarsi serenamente.

Come l’apicoltore garantisce il benessere dell’alveare

L’apicoltura offre una garanzia per la salute degli alveari e si occupa delle loro cure e del loro benessere durante tutto l’anno: grazie all’apicoltore infatti la sopravvivenza delle api sul nostro pianeta si è prolungata fino ad oggi. Alcuni studi sostengono come, a causa dei parassiti, dei pesticidi, dell’inquinamento e delle condizioni ambientali avverse nonché per cause di morte interne all’alveare, si sarebbe potuta avere l’estinzione della quasi totalità di questa specie.

Il ruolo dell’apicoltore infatti è determinante per garantire che si eviti lo spopolamento degli alveari poiché, grazie alla sua esperienza e intuizione, potrà adottare differenti soluzioni per mantenere l’equilibrio di ogni singola famiglia.

Per fare un esempio, sarà lui ad accorgersi se una famiglia si sta indebolendo perchè ha terminato le scorte per l’inverno. In questi casi potrà intervenire dando del nutrimento ricco di zuccheri e polline e, all’occorrenza, aggiungere nuovi componenti all’alveare, prelevati precedentemente da una famiglia più numerosa, quindi in forze.

Cosa fa l’apicoltore

Per garantire il benessere all’alveare, l’apicoltore deve necessariamente mettere in atto alcuni principali accorgimenti:

  • ricambiare periodicamente i telaini da nido;
  • accertarsi che la famiglia non resti orfana o che non si indebolisca;
  • posizionare i nuclei in luoghi rigorosamente incontaminati dove sono abbondanti le fioriture spontanee;
  • tenere le arnie sollevate da terra almeno 80 cm, per evitare invasioni, umidità, alluvioni, ostacoli per il loro lavoro, facilitare le visite in apiario;
  • tagliare l’erba bassa in apiario poiché ciò ostacolerebbe il lavoro delle api bottinatrici e di quelle esploratrici, e creerebbe ombra all’arnia;
  • rivolgere l’entrata dell’arnia verso sud est, in questo modo le api avranno lo stimolo del lavoro già dall’alba e di conseguenza si manterranno in forze;
  • scegliere accuratamente le zone dove trasferire le famiglie, poiché dovranno ricevere costantemente la luce del sole e, al contempo, non essere troppo esposte a rischio di danni climatici.

L’apicoltore lascia che sia principalmente la natura a dare l’equilibrio alle famiglie con le buone stagioni: a inizio primavera trasporta la covata dalle famiglie più forti a quelle più deboli in modo da stimolare la regina ad aumentare il suo ritmo di deposizione. Le api che nasceranno da quella covata, infatti, saranno le nutrici per la covata successiva e avranno il compito di stimolare continuamente la regina ad incrementare il proprio lavoro.

Il mestiere dell’apicoltore richiede molta dedizione, pertanto è fondamentale avere tanta passione e il suo esercizio non ammette improvvisazione, infatti è una professione delicata, impegnativa e al contempo pericolosa, che necessita di corsi di formazione e di aggiornamento.

L’apicoltura è sempre stata ed è, soprattutto oggi, essenziale per garantire l’equilibrio dell’intero ecosistema. Come è stato già detto, essa è importante per la sopravvivenza e il benessere delle api, dell’ambiente e della nostra stessa vita, perciò va sostenuta.

Se sei arrivato fin qui ti invitiamo a proseguire questo viaggio con noi, per scoprire i nostri prodotti e la nostra storia.

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4 Commenti. Nuovo commento

  • Di Gregorio Zitella Giovanni
    21 Marzo 2022 3:29

    Complimenti! Un sintetico ed interessante quadro generale sul mondo delle api. Grazie e buon lavoro

    Rispondi
  • Biasiotto Carlo
    28 Marzo 2024 11:26

    Buongiorno , l’ape è sinonimo di vita , e in questo sistema ricopre un ruolo importantissimo per mantenere un equilibrio biologico .
    Io sono Carlo Biasiotto Presidente della Foss Mrai srl spumanti di Valdobbiadene ,e Foss Marai agricola , e in questi giorni stiamo portando a termine tutte le iscrizioni necessarie per iniziare un percorso di apicoltura , sia qui a Guia di Valdobbiadene che in Puglia sull’alta Murgia vicino a Castel del Monte dove abbiamo la proprietà di una azienda agricola .
    Il nostro progetto non è mirato solo alla produzione , ma soprattutto alla presenza di api , api , api ……!
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Pamela Chessa
      28 Marzo 2024 12:05

      Dove c’è l’ape, c’è vita, è proprio vero! Aggiungo anche che più apicoltori ci sono a prendersene cura, meglio è per tutti! Tanti auguri per la vostra iniziativa Carlo!

      Rispondi

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