Quali api fanno il miele

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Per comprendere a pieno il mondo delle api e il rapporto con l’uomo e ape, è necessario conoscere a fondo questo piccolo insetto, capire come si riproduce e vive,  riconoscere i suoi linguaggi di comunicazione all’interno dell’alveare e nei confronti dell’ambiente che lo circonda.

Che tipi di api esistono? 

L’Apis è un genere di insetto sociale che fa parte della famiglia Apidae, appartenente a sua volta all’ordine degli imenotteri.

Il genere Apis comprende 27 specie, di cui solo 2 possono essere allevate dall’uomo: l’Apis Mellifera (Europea; la più diffusa al mondo) e l’Apis Cerana.

Grazie alla “sciamatura” l’Apis Mellifera, originaria della zona tropicale dell’Africa, nel giro di 3 milioni di anni è riuscita a colonizzare tutto il mondo. Infatti, oggi, alla specie Apis Mellifera appartengono 5 gruppi: Carniola; Mediterraneo; Africano; Nordest Africano; Medio Oriente.

Ogni gruppo racchiude diverse sottospecie appartenenti alla specie Apis Mellifera, tra cui:

  • nel gruppo Carniola, possiamo individuare l’Apis Mellifera Ligustica anche chiamata Ape Italiana;
  • del gruppo Africano fa parte l’Apis Mellifera Sicula che possiamo ritrovare in Sicilia, più precisamente nella provincia di Trapani;
  • della stessa specie fa parte anche l’Apis Mellifera Carnica che in Italia si trova prevalentemente nel Triveneto.

Come si riproducono le api

Quella delle api è la più complessa e affascinante organizzazione di vita, ammirata e presa d’esempio da diversi secoli. L’alveare è una colonia di api composta da più di 60.000 individui, la cui vita dipende dalla presenza della regina poiché, senza di lei, la famiglia diventa impotente e quindi sarà destinata a morire.

L’alveare è una vera e propria fabbrica a catena di montaggio dove il lavoro di ogni ape è distinto, preciso e sincronizzato con quello delle altre. Si può indiscutibilmente dire che la famiglia sia guidata da una particolare intelligenza poiché è in grado di trovare nel breve tempo una soluzione per ogni problema che gli si presenta, combattendo per l’integrità di ogni singolo componente e della catena di montaggio che costituiscono.

Com’è l’Ape Regina?

L’ape regina è l’unica femmina fertile, mentre le altre api all’interno dell’alveare sono asessuate e il loro unico scopo è quello di lavorare continuamente. I fuchi sono i maschi della famiglia, essi nascono da uova non fecondate; il loro unico compito è quello di fecondare la regina.

La regina è più lunga e più robusta rispetto alle altre api; le nutrici si prendono cura di lei continuamente e la nutrono con miele, pappa reale e polline. Una volta nata, l’ape regina spargerà all’interno del nido il suo feromone, dando un’identità alla famiglia, in seguito eliminerà istintivamente eventuali celle reali contenenti altre regine in fase di sviluppo o prossime alla nascita.

Solitamente, nel periodo primaverile, quando la famiglia è forte e abbondante di cibo, la maggior parte del nucleo vola alla ricerca di una nuova casa insieme alla vecchia regina (sciamatura), così da lasciare spazio alla nuova e continuare a riprodursi altrove.

Fecondazione dell’ape regina

La fecondazione avviene durante il “volo nuziale” ovvero quando la regina ancora vergine esce per la prima volta dall’alveare seguita da api e fuchi. Durante il volo la regina sceglie il maschio in base all’esibizione e alla forza, successivamente viene fecondata da uno o più fuchi per una sola volta nel corso della sua intera vita; essa infatti conserva lo sperma all’interno della spermateca per utilizzarlo in più volte nella sua esistenza, di circa da due o quattro anni.

Deposizione delle uova

La regina in piena stagione arriva a deporre fino alle 3.000 uova al giorno, queste vengono accuratamente posizionate in piccole cellette il cui insieme forma il favo. La misura e la forma delle cellette nel nido variano a seconda dell’ape che dovranno ospitare: piccole per le api operaie, leggermente più grandi per i fuchi e a forma di pigna per le celle reali. Le uova verranno protette e allevate dalle api nutrici sino alla nascita.

In caso di improvvisa orfanità di una famiglia, le api possono rimediare trasformando una cella “da operaia” in una cella reale, purché la larva non abbia superato il 3° giorno di vita. La regina nascerà in virtù del fatto che durante l’incubazione è stata alimentata con pappa reale fino al 10° giorno, contrariamente all’ape operaia che invece riceve questo nutrimento solo fino al 3° giorno.

Nelle cellette, le api completeranno la loro metamorfosi entro 21 giorni se saranno destinate a diventare operaie, 24 se dovranno essere fuchi e 17 giorni se saranno future regine; quindi sarà inizialmente uovo, successivamente larva, pupa e finalmente ape.

La formazione e i ruoli dell’ape operaia

Ogni ape, fin dal momento della propria nascita, svolge il proprio lavoro creando situazioni cardinali per la sopravvivenza della famiglia, svolgendo la propria parte come in un grande organismo. Durante la sua vita, di circa 40 giorni, dovrà svolgere determinati compiti e ricoprire diversi ruoli.

Ape nutrice

Per prima cosa pulirà la propria celletta da residui di cera e papa reale, successivamente propolizzerà la cella per permettere alla regina di poterla riutilizzare. In seconda fase diventerà un’ape nutrice, assolvendo il compito di distribuire il nutrimento per le larve.

Ape ceraiola

L’ape ceraiola produce la nuova cera attraverso secrezioni addominali, sia per costruire i nuovi favi, sia per opercolare le cellette dove verranno depositate le larve e sarà stoccato il miele maturo.

Ape ventilatrice

Grazie ai suoi sensori, l’ape ventilatrice dona al miele la giusta umidità, circa del 18%, favorendone la maturazione. Un altro suo importante compito sarà quello di mantenere stabile la temperatura all’interno dell’arnia, fino a un massimo di 37° C, per assicurare la corretta incubazione delle larve e un ottimo stoccaggio del miele.

Ape propolizzattrice

Nella fase successiva passerà al ruolo di propolizzattrice, quindi il suo compito sarà principalmente quello di rinfrescare le cellette, disinfettarle e pulirle in modo che la regina le trovi pronte per la prossima covata, ma dovrà anche sigillare qualsiasi spiffero nell’arnia e propolizzare gli invasori.

Ape soldato

L’ape soldato ha il compito di sorvegliare l’ingresso dell’arnia per proteggerla dall’invasione di parassiti ed insetti intenzionati a saccheggiare, uccidere e invadere la famiglia.

Ape esploratrice

Le api esploratrici hanno il compito di esplorare i siti per scoprire dove sono presenti le maggiori fioriture e comunicare alle bottinatrici il punto esatto in cui trovare il bottino.

Ape bottinatrice

Le api bottinatrici attendono che, al loro ritorno, le esploratrici facciano la loro speciale danza rituale per indicare la posizione esatta della fioritura per partire poi alla raccolta del nettare e del polline. Queste possono arrivare fino a 5 km di distanza dall’alveare e percorrerli molte volte al giorno pur di raccogliere più scorte possibili.

Ape mellifera

Nell’ultima fase l’ape operaia, in questa fase ape mellifera, ha il compito di raccogliere il nettare e trasformarlo in miele attraverso un complesso processo detto trofallassi.

Ape fucaiola

Le api operaie non sono feconde per via dell’influenza ormonale che blocca lo sviluppo degli ovari a causa della presenza della regina. Qualora le api diventassero orfane, per esempio quando la regina sciama e l’ape regina nuova nasce malata, le api operaie iniziano a deporre uova che, non essendo fecondate, daranno vita ai fuchi. In questi casi l’intervento dell’apicoltore dev’essere tempestivo, perché se i fuchi si moltiplicassero a dismisura si perderebbe l’intera famiglia di api. Sarà suo dovere inserire una nuova regina nell’alveare che possa nuovamente inibire l’ovulazione delle api operaie.

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